Gli Extrafamiliari – racconto di Ferragosto 2019 (lungo) con nipotino
E’ Ferragosto, Feriae Augusti e, per motivi noti a tutti, si sta in famiglia, familia.
“Ma che roba!” Il pater chiude il giornale sotto l’ombrellone, familias.
“Che succede?” Chiede la moglie del pater che quindi è la mater.
“L’accoglienza di quei poveri ragazzi. Vengono dall’Africa e nulla facciamo, se non attaccarli.”
“Se fossero qui, li sfamerei io. Cucinerei per loro.” Dice la madre.
“Tolleranza, non si conosce più la tolleranza.” Tocca alla nonna seduta su una sedia. E’ lì da quando, sdraiata su una sdraio, l’avevano dovuta sollevare tutti e tre. Sì, in tre, anche il piccolo, dodici anni ma talmente sveglio da dimostrarne dieci.
“Ho fame.” Allerta il pargolo Carletto, mostrando il cellulare come un piatto vuoto. Scattano i preparativi.
La madre, ovviamente, al comando.
Un lettino, una sediolina, due teli da mare come tavolo e sedie, ciotolona di pasta fredda, piatti bicchieri e da bere, quattro persone, tra cui una nonna, ah, il rotolone alla nutella, da sistemare in un metro quadrato di ombrellone. E non è facile. Ci sono i vicini.
Sul lato destro la famiglia Orsi, otto componenti, percepiti venti. Sul lato sinistro la famiglia Polari, sei componenti, percepiti diciotto.
Nella tenaglia degli Orsi - Polari si cerca lo Spazio Vitale. Tre metri quadrati per tre famiglie, percepite dieci.
E’ subito chiaro, non c’è posto per tutti.
Le tre famiglie cominciano rosicchiando centimetri. Avanzano i lettini, in un balletto diabolico. Incrociano i legni. Ma è come una Guerra di trincea, non si avanza.
Il pater scatena l’Arma Segreta. Carletto scava una buca che subito copre con un telo. Papà Orsi scompare così, senza che nessuno lo cerchi. Meno uno.
Ai Polari ci pensa la nonna. Lancia la dentiera nel campo avverso come una bomba. Il nonno Polari cerca di prenderla con un bicchiere di disinfettante, ma non riesce. La dentiera esplode così inarrestabile. Meno tre Polari.
I residui Orsi - Polari attaccano così con manovra a tenaglia.
E’ guerra.
La nonna sacrifica la sua unica fonte di salvezza e lancia la sedia contro Papà Polari, che, colpito, stramazza.
Gli Orsi - Polari mandano all’attacco i bambini dai 3 agli 8 anni contando sul senso materno della Mater. La fame dei pargoli è tale che quando la donna lancia la pasta panna e funghi, l’ingurgitano festanti. Morti. Donna e cuoca infida.
La battaglia continua sino alla resa.
La nonna, raccolta da terra, sputa il polpaccio sinistro di un Orsi e viene issata in cima all’ombrellone a mò di bandiera.
“La bandiera dei pirati!” Urla un bambino impaurito.
“Peggio.” Sussurra uno dei pochi sopravvissuti, terrorizzato. “La nonna.”
Lo Spazio Vitale per il pranzo di Ferragosto è conquistato. Un unico atto di pietà verso i morti.
“Seppelliamoli.” Dice la nonna perentoria. “Cominciamo però da quelli ancora vivi.”
Il silenzio, la preghiera, il rumore delle forchette, la panna e i funghi, il rotolone di nutella, il giornale sui poveri extracomunitari.
Amen.
(In ricordo di tutti gli Extrafamiliari deceduti durante il Pranzo di Ferragosto)
Alessandro Mazza e Giovanni Lupi
grazie a Donatella Castellitto per il titolo